I fratelli Rico, Georges Simenon

Descrizione ♦ 

Simenon decide questa volta di fare l’americano e non soltanto nel senso che “I fratelli Rico” è stato scritto durante il lungo soggiorno negli Stati Uniti. I lettori di Simenon sono già abituati ai romanzi che lo scrittore belga ha prodotto nel corso del suo complesso girovagare tra i vari stati (un periodo comunque complesso per vicende umane e affettive). Questa volta, in effetti, la vicenda è ambientata nel mondo della mafia e pone sullo sfondo il potere cupo e non revocabile dell’“organizzazione”. Pur con alcuni omaggi alla struttura narrativa del giallo più propriamente poliziesco, la “mano” di Simenon si fa sentire anche in questo caso, narrando una vicenda di rara violenza psicologica e criminale, ma senza mai mettere in primo piano brutali azioni criminose. I fratelli Rico, figli di una modesta famiglia di origine italiana che vive a Brooklyn, vedono il loro destino segnato da un evento del tutto casuale. Il padre – umile e poco appariscente negoziante, abituato fondamentalmente a tacere – è ucciso dalla pallottola destinata a un boss emergente che aveva trovato riparo nella sua bottega. Con un calcolo immediato di donna poco incline al dolore, la madre nasconde il boss fuggitivo, salvandogli, di fatto, la vita. Questa tragica vicenda donerà ai suoi tre figli una sorta di ombrello protettivo per la loro carriera criminale. Il destino, come in quasi tutte le produzioni di Simenon, è però in agguato e giungerà per chiedere indietro quanto dato. I tre fratelli operano per così dire a livelli diversi nell’organizzazione: Tony, il minore, fa da autista per rapine ed esecuzioni; Gino è diventato uno spietato killer; Eddie, che vive in Florida, è gestore di una zona (case da gioco, scommesse, locali, macchinette) per conto di livelli ben più importanti. Eddie è stato usato per gestire situazioni delicate – non appaia un controsenso – per il suo senso dell’onestà e per il suo rispetto delle regole: onestà rispetto ai guadagni e rispetto delle regole dell’organizzazione. Eddie è così; è un negoziatore che non minaccia o usa violenza; Eddie è calmo, freddo. Eddie ha raggiunto per questa via il benessere che voleva; si è fatta costruire una bella villa; ha una serena famiglia; si è scelta una zona non appetibile per altri e ha messo su una proficua attività di copertura. Il suo modo di fare, tranquillo e poco appariscente, gli consente di intrattenere sereni rapporti con le autorità locali, senza strafare, senza chiedere di più, senza fare ombra a quei livelli dell’organizzazione che Eddie sa essere ben più potenti e forti di lui. Eddie ha un soprannome che non nasconde soltanto ammirazione ma anche una parte di disprezzo: Eddie è il Ragioniere.

divisore

Citazioni ♦

“Il giorno prima gli aveva telefonato Phil. E quando Phil si faceva vivo per Eddie non era mai un buon segno. L’aveva chiamato da Miami per parlargli di un tale, di cui non aveva fatto il nome. Al telefono non faceva mai nomi.
«Eddie?»
«Si»
«Sono Phil». Non diceva mai una parola di troppo. Era un modo di atteggiarsi. Anche se chiamava dalla cabina telefonica di un bar non usciva mai dal personaggio.”