Sunset Park, Paul Auster

Descrizione ♦ 

“Sunset Park” è un libro molto intenso, scritto con uno stile freddo e asciutto, e che analizza i diversi rapporti umani che possono crearsi nella vita: le coppie in crisi che rimandano il più possibile la resa dei conti, il bisogno di sicurezza e stabilità e come questo sia troppe volte difficile da trovare, soprattutto se il passato è troppo pesante da sopportare, la necessità di scoprire sé stessi perché il senso di smarrimento che si prova a un certo punto non ti fa più vivere, il dover prendersi le proprie responsabilità anche quando si vorrebbe solo fuggire, la forza dell’amore nonostante l’età e l’inesorabilità del nostro destino. E lo fa grazie a tanti fantastici personaggi, ognuno ben caratterizzato e ognuno con una sua particolarità, un tratto peculiare della personalità in cui chiunque potrebbe specchiarsi. Il filo conduttore del baseball, un legame indissolubile tra padre e figlio che nemmeno sette anni di lontananza potrà spezzare. Così come ho apprezzato molto l’apparizione quasi casuale nella vita di tutti, in momenti e situazioni diverse, del film “I migliori anni della nostra vita”, un altro piccolo legame tra questi personaggi tanto diversi tra loro. Miles Heller ha ventotto anni e vive in Florida. Ha poco, eppure ha tutto: l’amore di un’adorabile ragazza di origini cubane, la passione trasmessagli dal padre per il baseball con le sue storie fatte di destino e casualità, e i libri, “una malattia da cui non vuole essere curato”. Il lavoro non è un granché, d’accordo, ma lui sembra farlo come se in quell’attività intuisse un misterioso legame con la sua esistenza: affinché le banche possano rimetterle in vendita, deve entrare nelle abitazioni abbandonate e fotografare gli oggetti che gli inquilini vi hanno lasciato. Ma Miles ha una vita precedente da cui negli ultimi sette anni è fuggito. E continuerebbe a farlo se il destino (o il caso) non si mettesse in mezzo: Pilar, la sua ragazza, è orfana e vive con le sorelle maggiori. Ed è minorenne. Così quando decide di trasferirsi da Miles, lui deve avere il loro consenso che ottiene corrompendo la più grande. Ma dopo qualche mese, Angela Sanchez inizia a ricattarlo. A Miles non resta che cambiare aria per un po’: in fondo Pilar sarà presto maggiorenne e nulla potrà separarli. Si rivolge all’unico amico con cui è rimasto in contatto, Bing, che insieme ad altri tre ragazzi vive a Brooklyn, in una casa occupata in una zona chiamata Sunset Park. Tornare a New York, la sua città natale, significa fare i conti con i motivi che l’hanno spinto ad andarsene di casa, significa chiarire definitivamente i motivi che hanno determinato la morte del fratello Bobby. 

divisore

Citazioni ♦

“Vivevano sotto lo stesso tetto, ma avevano poco in comune a parte che i loro genitori fossero marito e moglie. Per carattere e attitudine, per predisposizione e comportamento, secondo ogni parametro in uso per stimare chi e cosa sia una persona, erano diversi, profondamente e inalterabilmente diversi. Con gli anni ognuno scivolò via nella propria sfera separata e, all’epoca in cui stavano procedendo a sussulti lungo la prima adolescenza, di rado si intersecavano ancora se non al tavolo della cena o nelle gite di famiglia. Bobby era brillante, sveglio e spiritoso, ma era un pessimo studente che detestava la scuola, ed essendo per giunta uno scavezzacollo avventato e spavaldo fu etichettato come un “problema”. Per contro, il suo più giovane fratellastro otteneva stabilmente i voti più alti della classe. Heller era taciturno e riservato, Nordstrom era estroverso e indisciplinato, e ciascuno pensava che l’altro affrontava la vita in maniera sbagliata”.